lunedì 7 gennaio 2013

un primo passo...il curriculum

Il primo scoglio da affrontare subito è fare il curriculum vitae in lingua inglese.
Leggo un po di informazioni online e mi rendo subito conto che il curriculum all'estero ha un valore molto più importante che in Italia ma è anche più semplice ed essenziale. Ad esempio ho letto da qualche parte che non è importante inserire la fototessera, perchè non fanno discriminazioni per quanto riguarda il colloquio ( esiste ancora la meritocrazia) e la foto al massimo te la fanno loro il giorno del colloquio per aver presente la persona che hanno assunto. Beh, il primo approccio sembra essere positivo perchè in verità io non sono molto fotogenica e assumere una persona in base a come è uscita in una foto è molto riduttivo. Ma in Italia funziona così. Infondo è la patria del "bello" dove l'abito fa il monaco eccome.

Ma andiamo avanti. Cominciamo dal principio. Il curriculum deve essere semplice, con nome e cognome in grasseto in modo che capiscano che quello è il nome e poi sotto tutti i dati personali come indirizzo, telefono, mail ecc.  Dopodichè comincio a compilare il curriculum vero e proprio. La prima parte racconterò chi sono e perchè ho deciso di cercare lavoro in Danimarca, cosa vorrei fare e cosa mi aspetto da questa nazione. Ho trovato dei consigli utili sul web. Dopodichè metterò come prima cosa il mestiere dove ho avuto maggiore esperienza o il mestiere più significativo per noi, che magari corrisponde al mestiere per cui ci stiamo candidando. Non importa se non è l'ultimo mestiere fatto. L'importante è che sia dettagliato e spieghiamo cosa tutto sappiamo fare. Poi a scalare inserisco tutti i mestieri fatti, da quello più recente a quello più vecchio, spiegando come prima cosa la tipologia delle mansioni svolte e poi inserendo luogo e data. A loro interessa maggiormente che competenze ed esperienze abbiamo e non tanto dove le abbiamo sviluppate, ammenochè non siano luoghi degni di attenzione ad esempio grandi aziende a livello internazionale. Inserisco anche i lavori atipici ma senza specificare la tipologia di contratto...a loro non interessa quale inquadramento abbiamo avuto.

Successivamente inserisco gli studi fatti, corsi e specializzazioni, conoscenze informatiche e linguistiche, senza dimenticare gli interessi extralavorativi che possano servire alla comprensione del mio stile di vita così da permettere l'interlocutore di capire se sono idonea al lavoro che sta offrendo.

La cosa quasi più importante sembra essere la lettera di accompagnamento, che cambierà di volta in volta e che spiega le motivazioni della nostra candidatura. Preparerò tutto in lingua italiana e poi pian piano proverò a tradurla in inglese ma cercherò qualcuno esperto in inglese che mi possa aiutare nella traduzione, non sarebbe molto profezzionale consegnare una candidatura piena di errori. Tutto deve essere perfetto prima di inviare. Il primo passo per cercare lavoro è sempre il più difficile ma è anche il più importante.

Sylviè Montes

Nessun commento:

Posta un commento